La Penitenza

elena6
00sabato 30 gennaio 2010 11:38
...giochi di società tra studentesse...
Alessia e Sara erano studentesse fuori sede, venute dallo stsso paesino di provincia nella grande città per studiare all'università, al loro primo anno lontano da casa.
Vita nuova, gente nuova, esperienze nuove.
La sera, ci si riuniva nella residenza universitaria, o nelle tante case affittate a studenti nel quartiere, e si scherzava e si beveva fino a tarda notte, saltando regolarmente le prime ore di lezione del giorno dopo.
Alessia e Sara erano "matricole", ossia giovani ragazze fuori sede al primo anno, come ce ne sono tantissime, che spesso tralasciano gli studi dopo i primi difficili mesi e si cercano un lavoro, per non dover tornare a casa nei loro paesini sperduti e desolati.
Ogni anno, da settembre a marzo, le matricole sono prede tanto ambite quanto preziose per i giovanotti, studenti e non, fuori sede e non (giovani e non), che frequentano di sera i fumosi e dissoluti ambienti universitari della grande città. La voglia di trasgressione delle giovani ragazze ingenue e curiose di provincia è merce che si vende a peso d'oro nelle ben organizzate festicciole dei "pr" da strapazzo della cità universitaria.
Alessia e Sara si imbatterono in uno di questi loschi e ambigui figuri un giorno di fine novembre. La sera successiva, un mercoledì, erano a casa sua, invitate ad una festa "tranquilla" con alcuni compagni di corso.
Alcool e fumo quanto basta, risate e simpatia, e presto la serata volse nel "giusto" modo.
Gioco di società, seduti in cerchio su un grande tappeto, con una bottiglia al centro. Oltre alle due giovani matricole, altre due ragazze e quattro ragazzi.
Marta, la più disinibita e già ubriaca delle due compagne, forse complice della situazione, prese in mano il pallino del gioco proponendo "penitenze" sempre più audaci. Prima qualche bacio innocente, pochi pezzi di pelle da mostrare, qualche parola volgare da urlare, ma poco più. Le due "vittime" pian piano si fecero trasportare, mentre il padrone di casa dispensava birra e fumo a volontà agli ospiti.
Voltata la mezzanotte, i giochi si fecero via via più spinti.
Uno dei ragazzi, Marco, venne costretto a spogliarsi e a rimanere fermo in quello stato un giro. Lui non oppose alcuna resiatenza, e togliendosi pantaloni e mutande, mostrò alle quattro ragazze il suo corpo nudo.
Alessia e Sara, ormai prive di gran parte delle loro residue inibizioni, non esitarono a godersi lo spettacolo, puntando con decisione i loro occhi sul pisello del "malcapitato".
Quando la bottiglia si ritrovò un'altra volta ad indicare Alessia, il salto di qualità decisivo fu compiuto.
Sotto pronta proposta di Marta, Alessia si ritrovò -quasi senza rendersene conto- il pisello di Marco tra le mani, sorpresa e disorientata nel riscoprirsi tanto abile e disinibita nel portare avanti il lavoro. Sentì il pisello del ragazzo farsi via via più duro e dritto, sotto i suoi movimenti via via più decisi e intraprendenti.
Ma a metà dell'opera venne interrotta. Un altro giro "casuale" del fato, e la bottiglia indicò Sara.
Con la massima disinvoltura, Marta propose una nuova sfida alla giovane ragazza. In men che non si dica, le labbra di Sara erano a contatto con il pisello di Marco. Un bacio, poi la bocca si dischiuse timidamente.
Marco cominciò ad accarezzarle la testa, mentre pian piano Sara concedeva sempre più spazio alla sua volontà. Le cinse delicatamente ma con decisione la nuca, e prese a spingere delicatamente con il bacino verso il viso della ragazza.
Il pisello affondò gradualmente nella bocca e nella gola di Sara, fino a entrarvi completamente. Sara sentì il mento adagiarsi tra le palle di Marco, mentre i peli pubici del ragazzo le entravano nelle narici avide d'aria.
Pochi secondi dopo, mentre Marco teneva saldamente premute entrambe le mani sulla nuca della ragazza, Sara sentì il pisello contrarsi ritmicamente nella sua gola e inondarla del suo caldo umore. La penetrazione era talmente profonda da non farle sentire neanche il gusto di quella sostanza, che le scivolò giù interamente in un attimo.
Quando Sara tornò a sedersi in cerchio, il gioco aveva già lasciato il posto alla sua ragione sottostante. La ragazza vide la sua amica intenta a completare il lavoro iniziato con Marco su un altro ragazzo, mentre Marta era intenta alla stessa attività con un terzo convitato.
Sara e Alessia non ricordarono molto bene cosa altro successe quella sera. Di certo, non le occorreva sapere molto di più.
Non era certo quello il genere di esperienze che i loro compaesani di provincia avrebbero sentito raccontare dalle due studentesse.
flickRM
00giovedì 4 febbraio 2010 16:06
Viva le ragazze "fuori sede"!!!
[SM=g27990]
LucioAnneoSeneca1989
00domenica 14 marzo 2010 21:46
E Brava Elena

;-)

Saluti...
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